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Droni in agricoltura: grandi opportunità e grandi sfide

  • Immagine del redattore: Gabriele Turci
    Gabriele Turci
  • 22 minuti fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Il futuro dell’agricoltura si gioca sempre di più “in volo”, ma per non perdere questa partita, è necessario conoscere le potenzialità di questa tecnologia e le regole per usarla in sicurezza.

 

L'immagine di un drone che sorvola silenzioso un campo non è più una visione futuristica: è oggi la realtà di un’agricoltura precisa, efficiente e sostenibile. Dai vigneti del Piemonte agli oliveti della Puglia, i droni stanno rivoluzionando il modo in cui i coltivatori lavorano. Ma questa rivoluzione digitale deve anche essere in grado di operare in piena conformità legale. Sapere quale patentino drone occorra non è burocrazia, è il primo passo da compiere per trasformare l’investimento in un alleato per la propria azienda.

 

PATENTINO DRONE AGRICOLTURA

Perché i droni stanno rivoluzionando l’agricoltura

 

Il drone agricolo è molto più di un occhio nel cielo. È una piattaforma versatile che può rilasciare e trasportare, con estrema precisione, non solo sensori ma anche liquidi, semi e materiali solidi.


I vantaggi sono molteplici: accesso ai terreni impervi o bagnati senza il pericolo di compattare il suolo, riduzione drastica dei tempi di intervento, maggiore sicurezza degli operatori e ottimizzazione delle risorse. Non è un caso che si stima l’esistenza di centinaia di migliaia di droni agricoli in tutto il mondo e che la Cina abbia circa 250,000 , seguita da Giappone, Brasile e Stati Uniti. Anche in Italia la diffusione è rapida e va di pari passo con uno sviluppo normativo che solo recentemente ha trovato una sua chiara dimensione.

 

Applicazioni Pratiche: Dalla Teoria al Campo


  • Fitofarmaci e Biologici: è l’applicazione in più rapida crescita a livello mondiale. Permette una distribuzione mirata e a rateo variabile, riducendo fino al 90% la quantità di acqua necessaria e il calpestamento del suolo. Possono anche distribuire gli insetti utili per la lotta biologica su larga scala.


  • Precision Drill: Perfetto per la semina autunnale di "colture di copertura" su terreni umidi (non accessibili con il trattore). Il drone sparge i semi in modo uniforme e non compatta il terreno. Alcuni vengono applicati in progetti di riforestazione (lancio delle “seed balls”).


  • Monitoraggio e Analisi: I droni, equipaggiati con sensori avanzati, possono rilevare precocemente lo stress delle piante e creare mappe di prescrizione per azioni correttive.


  • Nuove applicazioni: Verniciatura ombreggiante delle serre (impiegati pochi minuti per ettaro, eliminando il rischio del lavoro in quota) e “impollinazione assistita” nelle colture di noce e olivo con aumenti delle rese fino al 20%.

 

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Il Futuro è in volo: sostenibilità e oltre


Il percorso è chiaro: l’uso dei droni nell’agricoltura di precisione è un pilastro fondamentale della sostenibilità. Questa tecnologia permette l’“intensificazione sostenibile” – fare di più con meno input, meno prodotti chimici, meno acqua e energia.

 

Sfide future riguardano l’armonizzazione delle normative, la privacy dei dati raccolti e lo sviluppo di flotte autonome gestite da software. Tuttavia, per l'agricoltore italiano, la prima sfida, e quindi anche opportunità da cogliere, è quella di formarsi e legalizzarsi. Acquistare un drone senza investire nella formazione è come comprare un trattore senza avere la patente.

 

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Il quadro normativo: quale patentino drone deve avere il “Pilota-Agricolo”?

 

Questa è una domanda che ci viene posta quotidianamente più volte al giorno. Andiamo dunque a a sviscerare l’argomento.


Prima di far decollare il proprio drone, è fondamentale conoscere le normative europee recepite in Italia dall’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC). Le operazioni con i droni sono suddivise in tre categorie di rischio: OPEN (basso rischio), SPECIFIC (rischio medio) e CERTIFIED (alto rischio). Per la stragrande maggioranza delle applicazioni agricole le categorie di riferimento sono OPEN e SPECIFIC.


Rifacendoci a quanto precedentemente detto, possiamo suddividere le operazioni dei droni in agricoltura in due grandi categorie strettamente interlacciate:

 

1) CATEGORIA 1: monitoraggio e analisi:


  • Mappatura di frutteti: Ricostruire mappe ad alta risoluzione, identificare il numero di alberi e generare percorsi operativi tridimensionali per droni agricoli, migliorando sicurezza ed efficienza.

  • Guida alle applicazioni con tasso variabile: Utilizzare immagini multispettrali per generare mappe NDVI e mappe di prescrizione, riducendo i costi, aumentando la resa e proteggendo l’ambiente.

  • Esplorazione intelligente dei terreni: Supportare l’esplorazione automatica dei campi e l’analisi intelligente delle colture tramite la piattaforma DJI SmartFarm.

  • Monitoraggio ambientale e rilievi delle risorse naturali: per monitorare l’arricchimento idrico, la distribuzione forestale e le aree verdi urbane.



DJI MAVIC 3M - PATENTINO DRONE AGRICOLTURA
DJI MAVIC 3 MULTISPECTRAL


Per questa prima categoria si utilizzano UAS dotati di camera multispettrale. Il Drone di riferimento è il DJI MAVIC 3 MULTISPECTRAL (DJI MAVIC 3M) con marcatura di classe C2.

Il pilota UAS che vorrà utilizzare questo drone, dovrà quindi essere in possesso del PATENTINO DRONE A1/A3 e del PATENTINO DRONE A2.


Non avrà bisogno di ulteriori autorizzazioni a meno che non vengano sorvolate ZONE ROSSE;

 

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2) CATEGORIA 2: irrorazione – spargimento - sollevamento:


Per questa prima categoria gli UAS utilizzati sono notevolmente grandi e pesanti e non possono quindi rientrare nelle OPEN. I Droni di riferimento sono quelli della serie DJI AGRAS. In particolare il nuovissimo uscito DJI AGRAS T100 sta raccogliendo l’apprezzamento degli operatori.


DJI AGRAS T100 - PATENTINO DRONE AGRICOLTURA
DJI AGRAS T100

Il DJI Agras T100 è pensato per rivoluzionare l’agricoltura su larga scala: un drone modulare capace di cambiare ruolo e passare dall’irrorazione allo spandimento, fino al sollevamento di carichi, con prestazioni professionali. Con un serbatoio da 100 L per irrorazione, una modalità spandimento da 150 L e la capacità di trasportare fino a 100 kg di carico utile, rappresenta una soluzione adatta alle grandi aziende agricole che cercano efficienza operativa e versatilità.


La struttura del T100 incorpora sensori avanzati — tra cui LiDAR e radar a onde millimetriche — per consentire operazioni più sicure, anche in contesti complessi o su terreni difficili. Dal punto di vista della gestione operativa, monta batterie ad alta capacità che permettono una ricarica rapida (8-9 minuti indicati in alcune fonti) per ridurre i tempi morti.


Dal punto di vista aziendale, l’Agras T100 si rivolge a chi ha superfici vaste da coprire, magari in regime di servizio: la sua versatilità permette di ridurre il numero di macchine differenti necessarie e ottimizzare i costi operativi. Tuttavia, trattandosi di un apparato professionale e complesso, richiede infrastruttura adeguata, personale formato e attenzione alla normativa vigente per droni agricoli con carico elevato, soprattutto in Italia e in Europa.

 

Il pilota UAS che vorrà utilizzare questo drone, dovrà quindi essere in possesso non solo del PATENTINO DRONE A1/A3 e del PATENTINO DRONE A2, ma anche del PATENTINO DRONE SPECIFIC (STS-01 e STS-01/02)


Una volta in possesso di questi attestati sarà possibile chiedere ed ottenere da ENAC l’Autorizzazione ad operare.

 

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Se sei interessato ad avere maggiori informazioni sull’agricoltura di precisione, oppure desideri un preventivo per un drone agricolo, per i corsi o per le autorizzazioni ENAC, contattaci per una consulenza gratuita: info@dronext.eu – 0523.1580018


 

 

 
 
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